Andrea Pietrini: Il Manager che diventa Imprenditore di successo

Andrea Pietrini: Il Manager che diventa Imprenditore di successo

Nel contesto di un mercato del lavoro in continua evoluzione, perdere un’occupazione può rappresentare un’opportunità di crescita. Tra le strategie emergenti nel mondo del business, il Fractional Management si distingue come una soluzione innovativa.

YOURgroup, sotto la guida di Andrea Pietrini, è stata pioniera in Italia nell’introdurre questa figura professionale. Il modello consente ai manager di mettere le proprie competenze al servizio di più aziende contemporaneamente, offrendo un nuovo approccio flessibile ed efficiente alla gestione aziendale.

La nostra Redazione ha voluto intervistare Andrea Pietrini Chairman di Yourgroup:

  • La sua Azienda è nota per il suo approccio innovativo nel fornire servizi di transition management e fractional executive. Quali sono stati i principali fattori che ti hanno portato a sviluppare questo modello di business e come pensi che continuerà a evolversi nei prossimi anni?

“Ci sono almeno tre fattori su cui ho sviluppato YOURgroup.

Prima di tutto l’esperienza personale, che spesso spiego anche sul mio account di Linkedin. La mia prima vita, come molti, è stata quella di dipendente: manager, certamente, ma pur sempre dipendente di un’azienda. In passato si diceva che una volta assunto, a tempo indeterminato, eri in una botte di ferro.

Ovviamente con il cambiamento del mondo del lavoro e della società la sicurezza sul lavoro viene a ridursi. In parallelo lavorare da dipendente implica che ci si deve sacrificare per il proprio datore di lavoro. Avere una famiglia è una scelta importante: l’attenzione che devi dare al partner, ai figli sono un investimento di tempo e risorse che non può essere veramente conteggiato, come se fosse una voce di un investimento su un bilancio.

Tuttavia se si decide di aver e una famiglia io ritengo che sia importante dedicarcisi. Ho cominciato quindi a domandarmi quanti manager della mia età e competenza si trovassero nella stessa situazione. Dialogando con amici, colleghi di università e ex colleghi di lavoro ho scoperto che i C-level che, superati i 45, cominciavano ad avere una sorta di “stanchezza psicologica” nel gestire tutto.

Molti lamentavano la difficoltà di mantenere un work life balance. Ho pensato che una soluzione differente potesse essere un nuovo modello di gestione e di lavoro per molti C-level che volevano cambiare vita. Sul fronte lavorativo notavo quante aziende dalle Pmi alle multinazionali, avessero necessità di professionalità e manager di lungo corso, ma per progetti speciali, definiti nel tempo e negli obbiettivi. Ho quindi pensato di creare YOURcfo (oggi) YOURgroup per rispondere a queste due domande-opportunità di mercato.

Il secondo fattore con cui ho creato il modello Fractional in Italia è stato quello delle soft skill. Oggi la gentilezza è un tema che sempre più sta prendendo piede presso il mondo manageriale.

A mio avviso è una delle soft skill più importanti. Credo che avere la capacità di essere empatici sia vitale per gestire un tipo di attività come quella dei fractional. Un Fractional manager non deve entrare in una azienda al passo di marcia. Deve divenire parte dell’ecosistema, della governance familiare, ma in punta di piedi.

Se è vero che le criticità di una azienda spesso sono legate a questioni pratiche come un bilancio, un’operazione speciale etc. è anche vero che molte dinamiche possono essere alterate dalla governance familiare. Un tipo di gestione che spesso non è solo razionale ma ha una buona fetta di elementi umani: passaggio generazionale, tensioni tra fratelli etc. Il fractional quindi, con un bagaglio empatico, ha la possibilità di comprendere non solo gli aspetti tecnici ma anche quelli umani.

Il terzo elemento è la capacità di creare un ecosistema interno florido e creativo. Entrare in una realtà come la nostra è un percorso. Bene inteso i nostri associati sono persone che partecipano a YOURgroup con un fine economico.

Tuttavia ognuno di loro ha deciso di prendere un percorso di vita che abbia un maggior equilibrio tra il mondo lavorativo e le sue ambizioni personali e non da ultimo quelle familiari. In questo senso quindi, facendo riferimento al tema precedente sull’empatia, anche la necessità di creare un ecosistema dove le necessità del singolo fossero allineate al gruppo era importante. Tempo fa mi intervistarono sul tema di “intelligenza di Sciame Empatico”.

Un concetto che stava allora emergendo e oggi è parte delle discussioni sulle soft skill. A mio avviso avere un gruppo di individui che collaborano tra loro in modo quasi telepatico, anticipando le necessità e le visioni dell’altro crea un team che, composto di professionisti con 10-15 anni di C-level, porta ad avere un’offerta per il mercato solida ma al contempo fluida.”

  • YOURgroup opera in una vasta gamma di settori, dalla moda al settore farmaceutico, passando per il food & beverage e l’e-commerce. Come riuscite a mantenere un livello così alto di specializzazione e competenza in contesti così diversi e quali sono le principali sfide che affrontate in questo senso?

“I nostri manager provengono da differenti settori. Abbiamo Ceo di case di moda, Cfo di grandi gruppi energetici mondiali, Cmo che vengono dai principali gruppi media televisivi. I nostri associati, prima di divenire tali, fanno un percorso di selezione rigoroso.

Non sono solo le loro competenze tecniche ad essere testate ma anche quelle che oggi definiamo soft skill: empatia prima di tutto ma ogni altra skills viene analizzata grazie a test e colloqui con associati storici, che hanno familiarità con il gruppo e le sue dinamiche lavorative e umane.

Ognuno dei nostri associati arriva da percorsi manageriali di elevato standard tecnico. Poi abbiamo dei percorsi interni che permettono uno scambio continuo di esperienze, informazioni.

A questo si aggiunge un confronto tra i manager senior e quelli junior. Per junior non mi riferisco all’età ma al fatto che sono appena entrati. In più abbiamo creato gruppi per ogni singola practice in modo che ogni novità di un settore industriale venga analizzata tra tutti i manager e condivisa con il cliente. Con questo approccio possiamo sempre offrire alle aziende nostre clienti uno standard qualitativo elevato.”

  • Uno degli obiettivi di YOURgroup è promuovere lo sviluppo manageriale del sistema imprenditoriale italiano. In che modo vedi il ruolo delle tecnologie digitali e dell’innovazione in questo processo di sviluppo e quali consigli daresti alle PMI italiane per rimanere competitive in un mercato globale sempre più digitalizzato?

“Avere maggior managerializzazione nelle aziende italiane a mio avviso è fondamentale per l’evoluzione dell’intero sistema Italia. Consideriamo che la spina dorsale dell’economia nazionale sono le Pmi.

Le filiere sono spesso l’ecosistema dove l’80% delle aziende italiane opera. In questo senso è importante che ogni passaggio da fornitore a compratore sia il più possibile privo di frizioni. Rammento durante il Covid le tensioni che sono emerse in molte aziende familiari rispetto a quelle manageriali.

Dove le ultime avevano procedure per affrontare le crisi, per quanto la pandemia sia stata la prima crisi nel suo genere, le aziende a governance familiari si ritrovarono spesso impreparate. Pensiamo solo al caso dello smart working. Dove le aziende managerializzate avevano già protocolli di gestione dei dipendenti in modalità remota, quelle familiari, con una visione strutturale e psicologica del “voglio vedere il mio dipendente perché lo pago” si trovarono a dover gestire l’emergenza di avere personale al lavoro da casa.

Questo è solo un esempio ma che richiama il tema della domanda. Le tecnologie digitali, che sono parte dell’onda innovativa di questo nuovo secolo, hanno delle grandissime potenzialità. Ovviamente devono essere “messe a terra” in modo efficace. ChatGpt, forse una delle ultime tecnologie digitali ad essere emersa ma una di quelle che fa più rumore… è sicuramente una soluzione ottima per generare contenuti in modo veloce. Tuttavia è fondamentale avere persone di seniority che possano controllare la qualità di quanto generato.

Vagliare differenti soluzioni e solo infine utilizzare il materiale prodotto dai sintetici. Un approccio senza controllo genera mostri. Lo stesso dicasi per la digitalizzazione dei processi in fase di filiere. La presenza di grandi database, penso alle aziende che offrono servizi come le telefoniche o le finanziare, sono fondamentali tuttavia la semplice migrazione da un cloud ad un altro sono eventi delicati, dove il percorso deve essere governato con attenzione da umani. Anche a livello manageriale il digitale è uno strumento valido. Io stesso ormai non potrei vivere senza LinkedIn, parlando d social network, o il pacchetto office.

Tuttavia esiste sempre la presenza umana che deve valorizzare la capacità digitale. Io credo che il mondo migliore con cui possiamo sfruttare l’innovazione sia integrarla nei nostri processi.

Penso a uomini aumentati, che hanno una capacità di memoria amplificata grazie a database e cloud, che hanno la proiezione su migliaia di persone in tempo reale grazie ai social network come LinkedIn. E che tuttavia abbiamo il tempo e il desiderio di confrontarsi di persona con clienti e dipendenti, con fornitori e figure istituzionali. La tecnologia è un’opportunità da non perdere, ma non deve mai perdere la sua “umanità”

Riferimenti di Contatto YOURgroup

Sito Web: Scopri YOURgroup

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