Il Cemento Tecnologico: Innovazione a Brescia

Il Cemento Tecnologico: Innovazione a Brescia

Il 21 settembre 2024, Heidelberg Materials ha annunciato l’avvio di uno studio di fattibilità per un progetto pionieristico di decarbonizzazione presso la cementeria di Rezzato-Mazzano, situata in provincia di Brescia.

Questo stabilimento potrebbe diventare il primo in Italia a produrre cemento a impatto zero grazie alle tecnologie di cattura della CO2, sperimentando soluzioni all’avanguardia come l’ossicombustione e l’uso di ammine. La trasformazione dell’impianto di Rezzato-Mazzano rappresenterebbe un passo significativo verso l’abbattimento delle emissioni nel settore del cemento.

La Strategia di Heidelberg Materials

Agostino Rizzo, direttore tecnico Italia di Heidelberg Materials, ha spiegato che una delle soluzioni più immediate per ridurre le emissioni di CO2 consiste nella sostituzione dei combustibili fossili con combustibili solidi secondari (Css), derivati dalla lavorazione dei rifiuti non pericolosi contenenti biomassa. Attualmente, il tasso di sostituzione è del 20%, con l’obiettivo di raggiungere il 60% entro il 2030, in linea con la media europea.

Questa misura da sola, però, non è sufficiente: gran parte delle emissioni sono intrinseche alla natura dei materiali utilizzati, come il calcare. Per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni, è fondamentale implementare tecnologie di cattura della CO2. Un esempio di successo di tali tecnologie è rappresentato dalla cementeria di Brevik in Norvegia, che entro il 2025 sarà il primo impianto al mondo a produrre cemento a impatto zero.

Anche altri stabilimenti in Europa e Nord America stanno seguendo percorsi simili, tra cui quello di Rezzato-Mazzano, che potrebbe diventare la prima cementeria a emissioni zero in Italia. Per realizzare questo ambizioso progetto, sarà cruciale il supporto di strategie nazionali e di finanziamenti pubblici.

Obiettivi e Progetti Futuri

Heidelberg Materials, nota per aver acquisito Italcementi nel 2016, ha stabilito un obiettivo globale di catturare 10 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030 tramite i suoi progetti di Carbon Capture, Use and Storage (CCUS). Recente testimonianza di questo impegno è la presentazione di evoZero, il primo cemento a emissioni zero catturate al mondo, grazie alla tecnologia di cattura di CO2 implementata nell’impianto di Brevik.

Il progetto norvegese di cui fa parte Brevik include un sistema di assorbimento chimico attraverso solventi a base di ammine, con successivo stoccaggio dell’anidride carbonica nelle profondità marine al largo delle coste della Norvegia. Analogamente, il progetto italiano prevede l’utilizzo o lo stoccaggio della CO2 catturata.

Una novità significativa è l’avvio della fase 1 del progetto Ravenna CCS, realizzato dalla joint venture Eni-Snam. Questo progetto potrebbe aprire nuove prospettive per l’impianto di Rezzato-Mazzano, che potrebbe partecipare ai futuri processi di stoccaggio della CO2 nei giacimenti di gas esauriti al largo delle coste di Ravenna. Heidelberg Materials ha già avviato interlocuzioni tecniche preliminari con Eni e Snam.

Impatti e Prospettive Economiche

L’adozione di tecnologie di cattura della CO2 ha anche implicazioni sulle quote di emissioni all’interno del sistema ETS, il mercato delle quote di emissioni dell’Unione Europea, sottolineando l’importanza di queste tecnologie per l’industria del cemento, considerata hard-to-abate. Federbeton, la federazione delle imprese del settore cemento e calcestruzzo in Italia, riporta che il solo comparto del cemento emette direttamente 10,7 milioni di tonnellate di CO2, con un costo annuo di centinaia di milioni di euro per l’acquisto di crediti Ets.

Per quanto riguarda la decarbonizzazione, due terzi delle emissioni totali del settore derivano dai materiali di base, e possono essere ridotte solo attraverso tecnologie avanzate di cattura della CO2. Secondo Federbeton, questi interventi richiedono investimenti significativi, stimati tra i 400 e i 500 milioni di euro per una cementeria standard con una sola linea di cottura. L’impianto di Heidelberg Materials a Rezzato-Mazzano, che produce sia cemento grigio che bianco, dispone di due linee di cottura.

Iniziative e Coinvolgimento del Pubblico

Il 21 settembre, dalle 15 alle 19, sarà possibile visitare l’impianto di Rezzato-Mazzano durante la manifestazione Porte Aperte, promossa in collaborazione con Federbeton. La scorsa edizione ha visto la partecipazione di oltre 3.000 visitatori, offrendo un’opportunità unica per il pubblico di comprendere meglio le tecnologie e i processi innovativi che stanno trasformando il settore del cemento verso un futuro sostenibile.

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